18 settembre 2014
Cronaca
Evitare di aprire un caso specifico su Roma, discutendo invece la questione dei fondi per il Tpl in una prospettiva nazionale, in modo da evitare "gelosie" territoriali come accaduto in passato su altri provvedimenti. Questa, suggeriscono alcuni deputati romani del Pd, la strada maestra da seguire per sciogliere definitivamente il nodo dei trasferimenti dei fondi per il Tpl a Roma e garantire così alla capitale un servizio più efficiente rispetto all'attuale. Se dunque, come ipotizzato da qualcuno, per quest'anno potrebbe essere concesso al Campidoglio uno "sconto" di 100 milioni sulla quota annuale versata per ripianare i debiti della gestione commissariale e dirottarli sul Tpl, per risolvere strutturalmente il problema, difficilmente si potrà continuare con provvedimenti ad hoc per la Capitale. Infatti, anche se il dibattito sul trasporto pubblico della capitale ancora non è stato affrontato in via ufficiale, tra i parlamentari del Pd si avverte il rischio che una discussione "tutta romana" sul trasporto pubblico possa urtare la "suscettibilità" delle altre città, in particolare del Nord con la Lega, come successo in passato in occasione del Salva Roma. Diverso sarebbe - è l'argomento utiizzato - se la questione venisse affrontata trasversalmente per tutte le città italiane sottodimensionate in quanto a trasferimenti. Una strategia, dunque, potrebbe essere quella di trovare uno schieramento più ampio, da Nord a Sud, e incardinare la discussione su una nuova distribuzione dei fondi destinati al Tpl che tenga realmente conto dei km percorsi, dell'estensione dei territorio e del numero degli abitanti.