19 novembre 2014
Cronaca
Avevano impiantato un vero e proprio business di parti di Smart rubate, tanto che quando sono stati bloccati dai poliziotti i loro telefoni hanno continuato a ricevere continuamente chiamate con le quali venivano loro ordinate parti di ricambio per tale autovettura.
Per i due fratelli, italiani di 44 e 29 anni, il business è, quantomeno per il momento, terminato.
Le indagini degli agenti del Commissariato Romanina, diretto da Domenico Condello, sono iniziate a seguito delle numerose denunce di furto, effettuate perlopiù da studenti, che dopo aver parcheggiato la propria Smart nei parcheggi dell'Università di Tor Vergata, al loro ritorno avevano trovato la loro vettura mancante di alcune parti.
Ruote, cruscotti, strumentazione, sedili, nel tempo erano stati l'oggetto delle razzie dei ladri.
I poliziotti, pertanto, hanno deciso di mettere fine a tutto ciò.
Sono iniziati, pertanto, una serie di appostamenti fino a quando, nella tarda mattinata di ieri, gli investigatori hanno notato un'autovettura di grossa cilindrata entrare all'interno dei parcheggi della facoltà di economia procedendo lentamente.
Sempre seguendo gli spostamenti dell'auto, i poliziotti hanno notato che le due persone a bordo rallentavano e guardavano insistentemente all'interno di alcune Smart parcheggiate.
Dopo averne visionate diverse, l'auto è ripartita e si è diretta all'interno dei parcheggi di medicina.
Gli agenti a questo punto si sono divisi, e mentre due sono scesi dall'auto della Polizia posizionandosi nei pressi dell'uscita, gli altri due hanno continuato a seguire i sospetti.
Dopo alcuni giri di perlustrazione, l'auto si è fermata proprio nelle vicinanze di una Smart. Ne è disceso uno dei due uomini che, avvicinatosi al vetro dello sportello, con mossa fulminea è riuscito ad abbassarlo senza infrangerlo, introducendosi all'interno dell'abitacolo ed asportando parte della strumentazione.
Gli agenti sono quindi intervenuti, e quando i due hanno tentato di fuggire sono stati bloccati dai colleghi appostati nei pressi dell'uscita.
Una volta condotti i fermati in ufficio, sono scattate le ulteriori indagini.
All'interno della loro auto, i poliziotti hanno rinvenuto numerosi attrezzi atti allo scasso nonché altra strumentazione uguale a quella appena rubata.
Nel corso della successiva perquisizione domiciliare effettuata, inoltre, gli agenti hanno rinvenuto numerose altre parti di auto.
I due, al termine, sono stati quindi arrestati per rispondere di tentato furto aggravato e giudicati con rito direttissimo.