14 gennaio 2014
Cronaca
"Se la Consulta ha dato una risposta sul Porcellum, e' sicuramente evidente che manca un tassello riformatore che sia rivoluzionario di un sistema malandato, prossimo alla fine. Nelle tante chiacchiere sulle riforme manca un 'dettaglio', ovvero che fine fa la rappresentanza di un assenteismo sempre piu vasto, che non puo' essere eluso alzando le spalle. I partiti che non riescono a portare alle urne neppure il 50 per cento degli elettori vanno sanzionati col corrispondente calo dei seggi. Ho presentato stamane un disegno di legge di riforma dello Statuto del Lazio che prevede la clausola di rappreserntativita': ovvero, se non vota almeno la meta' del corpo elettorale, si toglie di mezzo l'elezione diretta del governatore e si torna all'antico, con l'elezione in Consiglio. Se l'elettore non si fida… Se vota meno dell'ottanta per cento degli elettori, si sottraggono comunque all'assemblea il numero dei seggi corrispondente in una percentuale pari ad un seggio ogni cinque punti percentuali in meno: se vota il sessanta per cento di eleggono 46 consiglieri anziche' 50, se vota la meta' del corpo elettorale 45 seggi e non 50. Sarebbe indecente continuare a regalare seggi e potere a chi non e' in grado di convincere i cittadini della propria volonta' di cambiamento. E i cittadini avrebbero lo strumento per sanzionare la pigrizia dei partiti. La proposta sara' pubblicata integralmente nell'edizione di domani del Giornale d'Italia online". Così, lo riferisce una nota, Francesco Storace, vicepresidente Consiglio regionale del Lazio, sulla sua pagina Facebook.