9 ottobre 2014
Politica
Un esposto contro Roma Capitale per falso ideologico in atto pubblico, rintracciabile secondo l'accusa nella dichiarazione d'interesse pubblico per il nuovo stadio dell'A.S. Roma, approvata dalla Giunta capitolina lo scorso 5 settembre. Sarà questo l'atto di battesimo del neonato Comitato (ancora privo di denominazione ufficiale) contro il progetto dell'impianto a Tor di Valle, presentato in una conferenza stampa odierna nella sede dei Gruppi consiliari a via delle Vergini. "Capitani" della nuova squadra il vicepresidente della commissione capitolina Urbanistica, Pierpaolo Pedetti, del Pd (assente oggi per altri impegni) e Gianluca Santilli, membro della direzione del Pd di Roma, che premette: "Non siamo contro lo stadio in generale, ma contro l'idea di farlo lì, in quella zona, con tutti i rischi di speculazione e idrogeologici". Insieme a loro, un pool di associazioni e comitati civici, dalla sezione romana di Italia Nostra ad Assoconsumatori, dal LabUr (Laboratorio di Urbanistica) guidato dall'ingegner Angelo Schiavone, agli urbanisti Paolo Berdini e Paola de Jesus, all'avvocato Savino Guglielmi, estensore dell'esposto. "Verrà presentato la prossima settimana - annuncia - e la Procura, come previsto nel caso del reato di falso ideologico, potrà procedere da subito. Ricordo, solo per precisione giuridica, che la pena prevista è da 1 a 6 anni di detenzione". Nel dettaglio, spiega Schiavone, l'amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino "ha affermato nel testo, ancora neanche pubblicato nell'Albo Pretorio, che tutte le opere pubbliche funzionali allo stadio saranno a carico del proponente, proprietario dell'area. Peccato, però - nota - che queste stesse opere non cadano nel terreno acquistato da Parnasi dalla Sais, operazione su cui sta indagando già la Procura, ma sull'area adiacente, che deve essere ancora espropriata". In questo modo, "a fronte di 4 opere (ponte sul Tevere di collegamento con la Roma-Fiumicino, ponte ciclopedonale, sistemazione via del Mare e via Ostiense, e prolungamento della metro B da Magliana a Tor di Valle), non richieste dal Piano regolatore del 2008, ci sarà il via libera alla speculazione nell'area, compresi tre grattacieli da 220 metri d'altezza". "È incredibile che Caudo, assessore molto preparato, abbia voluto fare una centralità metropolitana a tutti gli effetti, senza avviare un processo partecipato", evidenzia De Jesus. E Santilli incalza: "Fatico a comprendere la posizione del Pd Roma su questa storia. È un altro - attacca - dei 'piccoli errori' che l'amministrazione sta facendo, e a cui io e altri compagni del Pd vogliamo porre rimedio, se necessario facendo una battaglia come quella a livello nazionale sull'articolo 18". Sui "rischi idrogeologici dell'area con la possibile esondazione del fosso di Valleranello" insiste invece Mirella Belvisi, vicepresidente di Italia Nostra. Anche i residenti sono pronti a scendere in campo: "Ieri sera è nato il Comitato 'Salviamo Tor di Valle dal cemento' - riferisce Bruno Ceccarelli - pronto a nuove iniziative di protesta contro la Giunta che regala". Per Berdini "lo stadio è uno scandalo. Sono andati a New York con il piattino a mendicare opere pubbliche che serviranno solo alla Roma, mentre questa storiella costerà 800 milioni di euro al Comune, soldi che potevano essere utilizzati per il Tpl e i veri servizi".