Smantellato distretto industriale del falso, la merce destinata alla Capitale
13 agosto 2014
Cronaca

Anche questa volta, partendo da venditori ambulanti irregolari che, nelle spiagge del litorale romano, offrono la loro mercanzia in vendita, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno ripercorso a ritroso la filiera distributiva individuando i vertici dell'organizzazione che aveva realizzato, nel Napoletano, un vero e proprio “distretto industriale del falso”, costituito da sette tra opifici, laboratori e sartorie adoperati per l'assemblaggio delle calzature ed il confezionamento di capi di abbigliamento contraffatti.La “banda” - composta da undici persone e con proprie basi operative a Napoli, Arzano, Acerra, Melito di Napoli – era organizzata con una gerarchia piramidale che vedeva a  capo sei imprenditori e si serviva di laboratori clandestini e di alcune sartorie artigianali  per la produzione di capi “taroccati”, riportanti i marchi più rinomati “Dolce&Gabbana”,  “Alessandrini”, “Gucci”, “Fendi”, “Liu-jo”, “Louis Vuitton”, “Burberry”, “Armani” ed “Hogan”. Efficiente e capillare la rete distributiva che, grazie a diversi depositi intermedi, riusciva  ad alimentare le bancarelle ed i negozi del Sud-Italia e della Capitale, esaudendo ogni  desiderio anche dei clienti più esigenti: maglie, pantaloni e calzature.