Salva Roma, cabina di regia in Campidoglio
18 marzo 2014
Cronaca

"Il Piano triennale, che deve essere predisposto nei prossimi 90 giorni, dovrà contenere misure volte alla razionalizzazione della spesa nell'ottica di poter pervenire ad un equilibrio di bilancio. In proposito, vorrei subito fugare un dubbio: non si tratta, come è stato da taluni evocato, di un commissariamento, seppur mascherato, di Roma Capitale. Quello che ci viene chiesto è di esplicitare quegli interventi di razionalizzazione della spesa, già previsti dalla normativa vigente che, con riferimento ai rapporti con le società partecipate, è contenuta nella legge di stabilità per il 2014". Cosi' il sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo in aula Giulio Cesare durante la seduta straordinaria dell'assemblea capitolina sul decreto Salva Roma. "Mi riferisco, fra le altre, alle disposizioni previste nell'articolo 1, al comma 550 e a quelli che ne seguono, in tema di responsabilizzazione finanziaria della gestione delle società partecipate - ha aggiunto - Di cessione delle partecipazioni in società aventi per oggetto sociale attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali. Di estensione alle società, alle aziende speciali e alle istituzioni dell'obbligo di concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, con individuazione di parametri standard dei costi e dei rendimenti - ha continuato Marino - Di rispetto delle norme sulle assunzioni, sulle consulenze e sul trattamento economico del personale". Il contenuto del Piano Triennale prevede: "L'adozione di specifiche azioni amministrative, che sono volte: ad applicare le disposizioni finanziarie e di bilancio, nonché i vigenti vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzioni di personale, a tutte le società controllate; ad operare la ricognizione dei costi unitari della fornitura dei servizi pubblici locali e adottare misure per riportare tali costi ai livelli standard dei grandi comuni italiani; ad effettuare - ha aggiunto Marino - una ricognizione dei fabbisogni di personale delle società partecipate, prevedendo per quelle in perdita il necessario riequilibrio con l'utilizzo degli strumenti legislativi e contrattuali esistenti, nel quadro degli accordi con le organizzazioni sindacali; ad adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, per la raccolta dei rifiuti e di pulizia delle strade, anche ricorrendo alla liberalizzazione; a procedere, ove necessario per perseguire il riequilibrio finanziario del Comune, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico, nonché alla valorizzare e dismissione di quote del patrimonio immobiliare".