Regione, Consiglio approva proposta per gestione acqua
17 marzo 2014
Cronaca

"L'acqua costituisce un bene comune dell'umanità, che appartiene a tutti in quanto diritto inalienabile": questo è principio di base su cui si fonda la proposta di legge regionale di iniziativa referendaria presentata dal Comune di Corchiano (in provincia di Viterbo) sulla "Tutela, il governo e la gestione pubblica dell'acqua", approvata all'unanimità dal Consiglio regionale con 32 voti favorevoli. La legge detta le disposizioni con cui deve essere governato il patrimonio idrico della Regione e definisce un governo "pubblico e partecipativo" del ciclo integrato dell'acqua. Tra i principi generali stabiliti ed elencati nell'articolo 2, il fatto che l'acqua è "un bene finito e indispensabile", tutte le acque superficiali e sotterranee devono quindi essere tutelate, rimanere pubbliche e non mercificabili. La legge stabilisce inoltre prioritario l'uso per l'alimentazione, l'igiene e la cura umana e, in subordine, quello agricolo e per l'alimentazione animale. Tutti i prelievi di acqua, però, dovranno essere in ogni modo misurati a mezzo di un contatore. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, la Regione dovrà individuare "gli ambiti di Bacino idrografico e, al fine di costituire formalmente le autorita' di detti ambiti", dovrà disciplinare "le forme e i modi di cooperazione fra gli enti locali e le modalita' per l'organizzazione e la gestione del servizio pubblico integrato". L'articolo tre impone, quindi, ad ogni bacino idrografico di dotarsi, entro due anni dall'entrata in vigore della norma, di un bilancio idrico partecipato e di una pianificazione e programmazione concernente la gestione dell'acqua e del territorio, documento che dovrà essere aggiornato "a cadenza almeno quinquennale".