17 novembre 2014
Cronaca
"Qualche giorno fa in modo garbato, sul ''Corriere della sera'', Fabrizio Roncone ha scritto cio'' che e'' molto diffuso negli ambienti romani: che sarei stato io ad imporre Marino come sindaco di Roma. Oggi come al solito in modo sgradevole e dietrologico lo ripete Gasparri. Mi tocca cosi'' semplicemente chiarire come sono andati i fatti. E questo non perche'' mi vergogni di Marino. Lo ritengo un uomo intelligente, onesto e non ricattato dai poteri economici e dai sotto poteri politici trasversali, che a Roma hanno fatto negli ultimi tempi il bello e il cattivo tempo. Probabilmente se in questi due anni non avessi lasciato completamente il mio impegno a Roma per concentrarmi sulle questioni nazionali avrei potuto dargli dei consigli che lo avrebbero aiutato a non commettere tanti errori. Tra i tanti, quello di avvalersi di piu'' del contributo di un uomo disinteressato e di valore come Lionello Cosentino, che sta realizzando ogni sforzo per combattere il degrado in cui versa il Pd romano". Lo scrive l''europarlamentare del Pd Goffredo Bettini sul proprio profilo facebook. "Veniamo ai fatti che si possono ricostruire anche attraverso i giornali di allora- prosegue Bettini- il candidato sindaco per il centrosinistra era Nicola Zingaretti. Non perdo tempo per motivare questa opinione. L''indisponibilita'' di Zingaretti a proseguire la corsa per il Campidoglio annunciata il 16 luglio 2012 in piazza San Cosimato (in conseguenza anche dell''emergenza apertasi alla Regione Lazio) ha indubbiamente creato un vuoto. Io per primo per parecchie settimane ho insistito, per riempire questo vuoto, su una altra candidatura popolare e di valore, come quella di Enrico Gasbarra. Si puo'' chiedere conferma all''interessato. Ma anche il rifiuto di Gasbarra e'' stato perentorio. In seguito, considerando le candidature che andavano emergendo, quelle di Gentiloni e Sassoli, assolutamente di qualita'', ma non sicure elettoralmente per fronteggiare la prevista ondata grillina, ho chiesto al gruppo dirigente locale e nazionale di impegnarsi per trovare una soluzione piu'' competitiva. Si sono sondati Riccardi, Barca, lo stesso Marchini, il quale pero'' si e'' rifiutato di sottoporsi alla primarie, strumento per noi imprescindibile per scegliere il candidato. Dunque ancora nulla di fatto. Al fine di premere per una assunzione di responsabilita'' soprattutto da parte del segretario nazionale del partito Bersani ho detto che se non ci fossero state novita'' mi sarei candidato io stesso anche sulla base di un sondaggio favorevole. Nessuno ha colto la mia disponibilita'' pubblica, nonostante da anni in privato ho la fila di persone che mi spingono in questa direzione. La mia pressione ebbe effetto. Probabilmente il timore di una mia candidatura, ha spinto molti a stringere su un''altra scelta. Non io, ma il gruppo dirigente nazionale ha dunque chiesto a Marino di candidarsi. Ho appoggiato questa indicazione senza riserve, perche'' Marino era in una rosa di nomi da me sempre condivisi e perche'' come si e'' visto in seguito ha stracciato il candidato avversario il sindaco uscente Alemanno". "Su quello che e'' successo-conclude Bettini- dopo va fatta una analisi attenta. E'' evidente a tutti che molte cose non vanno a Roma. Ma mi resta difficile pensare che sia uno solo il colpevole, e rifuggo, per istinto ed esperienza, dai processi mediatici e di piazza".