Paolo Borsellino, il ricordo di Pietro Grasso
19 luglio 2014
Cronaca

"Quando penso a Paolo Borsellino la mia mente si perde in un caleidoscopio di emozioni, pensieri, ricordi, frammenti di vita vissuti assieme: i suoi consigli, il sostegno umano e professionale, la sua brillante intelligenza, quel sorriso in grado di sciogliere la tensione dei momenti piu'' difficili. Paolo era una persona semplice, ironica, estroversa: ricordo le sue fughe dalla scorta, l''aspirazione di vivere una vita normale, di poter fare quello che tutti quanti fanno, in quei pochi attimi di liberta'' e di evasione dalla vita blindata cui era costretto. Amava le cose semplici, era animato da una passione viscerale per il proprio lavoro e da un insopprimibile desiderio di giustizia. Credeva nei giovani, sentiva l''approvazione dei siciliani e questo gli dava la forza di andare avanti, sempre, a qualunque costo". E'' il ricordo che il presidente del Senato, Pietro Grasso, affida al suo profilo facebook nel giorno del 22mo anniversario della strage di via D''Amelio. "Quando Giovanni Falcone fu ucciso dalla mafia- prosegue- si assunse la responsabilita'' di raccoglierne la pensante e pericolosa eredita'' professionale. Paolo era consapevole di cio'' che gli sarebbe accaduto ma non ebbe mai paura e ando'' avanti, con tutto se stesso. Non era segno di incoscienza ma l''accettazione del pericolo connaturato al lavoro che svolgeva: questa la sua piu'' grande lezione". "Sono passati 22 anni da quel maledetto pomeriggio in cui fu ucciso insieme a Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, i ''generosissimi ragazzi della scorta'', come era solito chiamarli. Il mio pensiero va a tutti loro e ad Agnese, che ci ha lasciato poco piu'' di un anno fa e che non ha mai smesso di lottare per la verita''", conclude Grasso