Omicidio Esposito, pistola anche nelle mani del cugino
3 ottobre 2014
Cronaca

L'ultimo dato evidenziato dalle perizie disposto dalla magistratura romana ed illustrato oggi nel corso dell'incidente probatorio in corso per fare luce su quei tragici avvenimenti dice che la pistola utilizzata da Daniele De Santis, l'ex ultrà romanista accusato di omicidio volontario di Gennaro Esposito, fu afferrata per la canna dal cugino Alfonso Esposito nel tentativo di strappargliela. Il perito balistico nominato dal gip Giacomo Ebner per ricostruire la dinamica dei fatti ha ribadito quanto già emerso dopo il deposito della perizia: ossia che l'impugnazione della pistola da parte di Alfonso Esposito avrebbe provocato la caduta di un proiettile, successivamente trovato e repertato dagli investigatori, durante il ricaricamento dell'arma. La circostanza è determinata anche dalla presenza di tracce di sangue sull'arma, una pistola con matricola abrasa impugnata da De Santis durante lo scontro con i tifosi azzurri. Quest'ultimo sarà interrogato il 9 ottobre prossimo dai pm nell'ospedale di Belcolle, a Viterbo, dove è ricoverato, ed in quell'occasione potrà fornire la sua versione dei fatti dopo i silenzi che hanno finora scandito la sua posizione.