27 gennaio 2014
Cronaca
Da oggi alla Pisana, nel giardino del 'Parco della Pace - Yitzhak Rabin', cresce un albero d'ulivo dedicato a Shlomo Venezia. E' un'idea del Consiglio regionale del Lazio, realizzata in occasione del Giorno della Memoria, per ricordare uno dei pochissimi superstiti, l'unico in Italia, dei Sonderkommando, le "unità speciali", squadre composte da internati e destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi con il gas. Queste squadre venivano periodicamente uccise per mantenere il segreto sullo sterminio. Testimone instancabile dell'Olocausto, fino alla sua morte, il primo ottobre del 2012, e' stato tra i protagonisti dei Viaggi della memoria. Hanno partecipato all'evento il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, la vedova di Shlomo, Marika Venezia, insieme ai loro tre figli: Alberto, Mario e Alessandro, che simbolicamente hanno coperto di terra le radici dell'ulivo. E ancora, i rappresentanti della Comunità ebraica di Roma: il presidente Riccardo Pacifici, il vicepresidente Scialom Tesciuba, l'assessore alle Relazioni esterne Ruben della Rocca, l'assessore al Welfare e politiche sociali, Massimo Misano ed il presidente della Consulta, Elvira di Cave. Dall'Aula della Pisana sono invece intervenuti i consiglieri: Marta Bonafoni, Rodolfo Lena, Baldassarre Favara, Teresa Petrangolini e Silvana Denicolo'. A scoprire l'incisione sulla roccia dedicata a suo marito, Marika Venezia. "Piantare un ulivo significa mettere le radici, piantare quelli che sono stati gli insegnamenti di Shlomo Venezia", ha commentato Pacifici. "Non mi aspettavo questo invito, e' stato emozionante - ha aggiunto Marika Venezia - nell'ebraismo abbiamo un bel rapporto con gli alberi, c'è un'associazione che il pianta in occasione di eventi lieti. L'ulivo rappresenta la pace, penso che Shlomo da lassù sarà molto contento".
"Noi oggi non vogliamo solo tramandare un ricordo - ha detto Leodori - perché questo compito spetta a chi ha vissuto avvenimenti così tragici. Credo però che le istituzioni non possano non celebrare questa giornata, perché a loro invece spetta promuovere iniziative per far sì che eccidi di questo genere non si ripetano più".