La Cna sulle imprese degli immigrati
9 aprile 2014
Cronaca

"Questa è la prima ricerca fatta a Roma che parte dalla viva voce degli imprenditori immigrati e l'abbiamo condotta volutamente in questo modo: volevamo un'indagine in cui ci fossero tratti economici in evidenza, ma anche tratti sociali, i percorsi di vita di questi imprenditori immigrati, che portano con sé un bagaglio di esperienze ed un know-how ma che spesso, per sopravvivere, inizialmente sono costretti a fare altri tipi di lavori". Lo ha detto il presidente di Cna World, Indra Perera, a margine della presentazione al Tempio di dell'indagine «Imprenditori e cittadini di questa città» da parte di Cna World ed Eures, sull'imprenditoria immigrata a Roma. Questa ricerca, ha suggerito Perera "potrebbe essere indirizzata verso una rivisitazione delle attività produttive a Roma, perché non è detto che gli stranieri debbano aprire solo pizzerie a taglio o kebab". L'altro elemento fondamentale che emerge dalla ricerca "e' che questi imprenditori immigrati hanno un forte radicamento nel territorio e, spesso e volentieri, stanno sostituendo un po' la figura del negozio di vicinato, la famosa 'signora Maria', che è un punto di riferimento per il quartiere. Non a caso il 90% dei clienti che dichiarano di avere sono italiani. Quindi - ha concluso - non si tratta di un sistema che si autogenera, ma di un sistema che risponde alla domanda di beni e servizi che proviene dal tessuto Italia e dal tessuto Roma e Provincia".