6 giugno 2014
Cronaca
"Marino, sei sicuro di essere sicuro?", "Caro Marino, cosa imparerà il bambino, se riduci la maestra a uno zerbino?", "1.300 - 250 euro: FAME": così Polizia locale, scuole e dipendenti degli uffici di Roma Capitale, in sciopero oggi per 24 ore, rispondono al possibile taglio del loro salario accessorio da fine luglio. Nel mirino di striscioni, fischietti e magliette personalizzate l'amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino. Particolarmente agguerrite le insegnanti di nidi e scuola dell'infanzia: "No alle maestre tappabuchi" è il cartello di Fortuna della "Giuseppe Mazzini" e Mariapia di "L'Albero Azzurro", istituti del Municipio II. "Oltre al rischio di conguaglio sul salario accessorio - sottolineano - ci faranno fare le segretarie, non le insegnanti: dovremo lasciare i bambini per tappare i buchi amministrativi".
In più, sottolineano, "ci fanno fare i corsi di aggiornamento quando dall'anno prossimo saranno quelli della Multiservizi, o chi per loro, a gestire l'accoglienza e l'uscita dei bimbi". "Oggi le regole le dettiamo noi!" dichiara Rosa, dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Municipio III, che aggiunge: "Taglieranno minimo 200 euro, a gente ormai avanti di età, che fanno lavorare con computer vecchi, senza straordinari pagati e con le ore di recupero. Vengano Marino e Nieri, vengano gli ispettori del Mef a vedere come garantiamo i servizi nonostante tutto". David del Gruppo Pronto Intervento Traffico della Polizia locale denuncia: "Marino ci vuole comprare con gli straordinari, ma non possiamo morire per strada facendo i doppi turni". I vigili urbani chiedono, spiega, "un regolare contratto decentrato, non che ci tolgano quanto conquistato in vent'anni di lotte. Già così ogni giorno è un'emergenza, non si riesce a gestirla. Il concorso non lo sbloccano e il sindaco continua a assumere dirigenti esterni, come ha fatto con lo stesso Clemente".