22 agosto 2014
Cronaca
Il tribunale del Riesame di Roma ha confermato l'accusa di concussione nei confronti di un funzionario dell'Agenzia delle Entrate della Direzione Provinciale di Roma 1 Trastevere e di un noto commercialista della capitale, arrestati il 9 agosto scorso per una mazzetta da 12 mila euro per "ammorbidire" un controllo in un ristorante. I due sono stati bloccati in flagranza di reato dai militari del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, dopo la denuncia del titolare dell'esercizio commerciale in zona Prati. In un primo momento il gip aveva derubricato l'accusa in induzione indebita a dare o promettere utilità. Questo tipo di reato comporta anche l'iscrizione nel registro degli indagati di chi decide di denunciare vessazioni e pressioni. Da qui la decisione degli indagati e della Procura di ricorrere al Riesame che ha confermato non solo l'accusa di concussione ma anche il carcere per i due indagati. Le indagini comunque proseguono per verificare se i due abbiano agito in modo analogo anche in altri casi e per accertare la posizione di un altro funzionario nel caso specifico. Per gli inquirenti la decisione del tribunale del Riesame è fondamentale per continuare a lanciare un messaggio già diffuso nelle settimane scorse, ossia quello di non aver paura a denunciare. “Quando si sta dalla parte del giusto – si afferma a piazzale Clodio – ci si deve rivolgere alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria. Si deve denunciare perché chi ha subito un danno è sempre protetto”