6 febbraio 2014
Cronaca
"Nei giorni scorsi l'ennesimo evento meteorico rilevante ha coinvolto la Capitale, con effetti particolarmente drammatici nella parte settentrionale del territorio comunale (Labaro e Prima Porta) e in quella sud-occidentale (Ostia e Infernetto), nonché nei limitrofi Comuni di Fiumicino e Riano. Sono ormai anni che assistiamo agli stessi scenari, e spesso nelle stesse zone. Che il dissesto idrogeologico sia un'emergenza gravissima per il nostro paese l'Ordine dei geologi del Lazio lo dice ormai da decenni. Nella nostra Regione 372 comuni, il 98% del totale, hanno almeno un'area a rischio di frana o di esondazione, in cui è a repentaglio la vita umana e più di 350mila cittadini vivono in aree potenzialmente a rischio idrogeologico". Così, in una nota, l'ordine dei Geologi del Lazio. “Alla rapida espansione urbana e alla crescita degli abitati e delle periferie metropolitane, con conseguente impermeabilizzazione di estese superfici - denuncia il presidente Roberto Troncarelli - quasi mai è seguito l'adeguamento delle infrastrutture per lo smaltimento delle acque meteoriche. A volte, poi, si è giunti ad urbanizzare e edificare intensamente anche aree di naturale pertinenza fluviale o comunque facilmente inondabili, così che oggi ci troviamo di fronte a una situazione in molti casi irrimediabilmente compromessa, dove è difficile, quando non impossibile, realizzare anche gli interventi di messa in sicurezza.