28 febbraio 2014
Cronaca
"Roma non è sull'orlo del fallimento. La città vuole usare i fondi ad essa attribuiti per programmare il proprio sviluppo e il proprio futuro. Questo è quanto debbono sapere i nostri concittadini e tutti gli italiani". Lo scrive, riferisce un comunica, in una lettera all'Assemblea capitolina, il presidente dell'aula Mirko Coratti.
"I romani sono gente orgogliosa della propria città - aggiunge - e non hanno alcuna intenzione di chiedere l'elemosina a nessuno. Il decreto denominato 'SalvaRoma' ha assunto un significato falso, in quanto non prevede un trasferimento ulteriore di fondi ma la restituzione di somme versate anticipatamente dai romani alla gestione commissariale del debito accumulato in oltre mezzo secolo. Roma ha energie e risorse per salvarsi e produrre ulteriore sviluppo per se e per l'Italia. Da decenni su una cosa in Assemblea Capitolina si raggiunge la pressoché totale unanimità: la richiesta che la nostra città venga considerata una capitale come le altre. Questa è una assunzione di responsabilità che chiedo a tutti i consiglieri Capitolini. L'Italia non ha una capitale amministrativa e una di rappresentanza come avviene in altri stati. A Roma si concentrano nel bene e nel male tutti gli eventi che caratterizzano la nostra nazione e questo, senza nulla togliere agli abitanti delle valli del bergamasco, significa costi ulteriori dei servizi di gestione, sicurezza, viabilità, trasporti, pulizia e ripristino dei luoghi, così come avverrà il prossimo 27 aprile per la beatificazione di Giovanni XXIII° e Giovanni Paolo II°, quando in città giungeranno 5 milioni di pellegrini". "Roma - prosgegue ancora - non ha eguali nè in Italia nè altrove. Non per la sua storia millenaria o per essere il centro internazionale della cristianità, ma in primo luogo per essere la città che rappresenta una delle prime 10 nazioni al mondo.