Codici su Umberto I
17 aprile 2014
Cronaca

  “Siamo basiti da quanto appreso dalle notizie di cronaca. Il comportamento riservato ai malati di Sla ci lascia completamente indignati. Il documento dell'Umberto I che delinea il percorso intraospedaliero per i malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) lascia del tutto esterrefatti. Il testo recita che 'Qualora il paziente non si adatti alla NIV (ventilazione non invasiva), e abbia firmato le Direttive Anticipate per la non intubazione, viene inviato al domicilio se necessario con l'indicazione delle Cure palliative'”. Lo dichiara, in una nota, Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici.
"Le famiglie, insomma, dovranno cavarsela da sole perché, secondo il percorso, se un malato di Sla in crisi respiratoria decide di non essere sottoposto a operazione di tracheotomia (cioè di essere attaccato a una macchina per continuare a respirare), viene semplicemente invitato a tornare a casa - prosegue la nota - L'unica alternativa sarebbe quella di trovare un centro per le cure palliative, una soluzione non così facile da adottare. Di tutto ciò è stato discusso lo scorso sabato, durante il convegno Clinica diagnosi terapia della SLA. Ma è questo il sostegno che viene dato ai pazienti? Le strutture sanitarie non dovrebbero supportare i cittadini nel loro percorso di malattia? Il testo citato è ancor più grave se pensiamo che non stiamo parlando di patologie di lieve entità, che permettono una totale guarigione del paziente. Per questo motivo i medici dovrebbero continuare a seguire il malato, almeno tentando in ogni modo di alleviarne le inevitabili sofferenze". “Siamo totalmente indignati – continua Ivano Giacomelli – I pazienti non dovrebbero essere lasciati soli nel loro difficile percorso. Annunciamo che faremo una denuncia per interruzione di pubblico servizio e omissione atti d'ufficio e di assistenza”.