19 novembre 2014
Cronaca
"Una casa di 110 mq dentro Villa Ada a 10,90 euro al mese". La vicenda "che coinvolge l'ex amante di un vecchio direttore del Servizio Giardini" rimasta, dopo la morte del compagno, nell'abitazione che affaccia su via Salaria dall'interno del secondo parco pubblico più grande di Roma, è l'esempio più emblematico di un problema generale che è quello legato all'occupazione abusiva delle abitazioni all'interno dei parchi comunali. Questione "messa sul tavolo" oggi pomeriggio negli uffici comunali di largo Loria dalla commissione per la riforma e la razionalizzazione della spesa presieduta dal consigliere M5S Daniele Frongia. Un problema legato innanzitutto all'impossibilità di svolgere un servizio, quello di custodia dei parchi, fintanto che le abitazioni sono occupate, e che coinvolge, come ha sottolineato Frongia, "molti fra i principali parchi e giardini pubblici, da villa Pamphilij a Villa Ada, da villa Fassini a villa Celimontana e Castel Fusano". Tipicamente sono mogli e familiari dei custodi defunti, o gli stessi andati in pensione, ma anche rom e abusivi in generale. A complicare un tema già di per sé spinoso, quello di come liberare gli stabili, i molti casi in cui a dover essere sgomberate sono abitazioni in cui vivono persone malate o disabili. Tra i vari aspetti del problema, oltre all'impedimento del servizio (i parchi rimangono praticamente senza regolare custode), anche "il mancato introito da parte dell'amministrazione, la situazione di emergenza abitativa in cui appare fuori contesto che ci sia chi vive all'interno di un parco come villa Ada a 10 euro al mese, a la questione della sicurezza nei parchi", ha detto Frongia. A parlare in commissione oggi pomeriggio anche Bruno Cignini, direttore del dipartimento per la tutela ambientale, che ha parlato per primo della necessità di un "censimento dei manufatti (le abitazioni) in carico al dipartimento".
"I custodi se ne vanno - ha detto Cignini - e rimangono i familiari, o arrivano ad occupare persone senza titolo". Quest'oggi la commissione si è espressa innanzitutto sul bisogno di una mappatura dei singoli casi all'interno dei parchi e delle ville storiche, e sull'intenzione di cercare un punto di partenza per un'azione congiunta di più dipartimenti che porti poi ad una regolarizzazione generale della situazione tramite delibera.