Casa, disabile s'incatena sotto ministero infrastrutture
9 ottobre 2014
Cronaca

"Non mi sfrattate, non ce la faccio più!". Arriva fin sotto le finestre del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la protesta di Marco Caruso. 55 anni, di Pistoia, inquilino disabile al 100% con sfratto per morosità incolpevole previsto entro due mesi. Stamattina l'uomo si è incatenato in piazza di Porta Pia sotto la sede del dicastero guidato da Maurizio Lupi, per chiedere l'attuazione del Fondo per la morosità incolpevole istituito dal Piano Casa del maggio scorso. Quella di oggi è l'ultima di una serie di iniziative analoghe di Caruso, sotto il Comune e la Prefettura della sua città, e la sede della Regione Toscana a Firenze, dove è riuscito a incontrare qualche giorno fa il vicepresidente regionale e assessore alle Politiche abitative Stefania Saccardi. Dal 2008, quando, racconta, "a causa della mia invalidità per problemi al cuore e una neuropatia, ho perso il lavoro in un'impresa di pulizie alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze e l'appartamento da 450 euro al mese a Pistoia", per Caruso è iniziata "un'odissea" fatta di servizi sociali, ricorsi al Tar e sistemazioni provvisorie, compresi 18 mesi nel dormitorio pubblico. Nonostante l'interessamento di Jacopo Fo, con il comitato "Nobel per i disabili", Marco ha "perso alla fine dell'anno scorso il contributo di 200 euro dei servizi sociali che mi aiutava a pagare a un privato l'affitto della stanza di 19 mq, a 370 euro al mese, in cui vivo". Questo perché, secondo lui, "ho parlato male dei servizi sociali con le mie proteste. Loro mi hanno chiesto di rifare le pratiche daccapo, ma io temo di perdere i punteggi nelle graduatorie maturati in sei anni". A "salvarlo" potrebbe essere, spiega Massimo Pasquini, segretario dell'Unione Inquilini di Roma, "l'applicazione sia della legge 124 del 2013 sia soprattutto del decreto attuativo del Piano Casa 2014 del ministro Lupi, che istituiscono il fondo nazionale destinato alle morosità incolpevoli. Da qui - prosegue - i soldi dovrebbero andare alle Regioni, mentre ai Comuni spetta stilare gli elenchi delle famiglie con i requisiti e inviarli ai prefetti per la graduazione degli sfratti e consentire l'accompagnamento sociale". Ma, al momento, "in quasi tutta Italia, Regione Lazio e Roma Capitale in primis, nulla è stato fatto. È colpa loro se decine di migliaia di persone come Marco Caruso rischiano di essere sfrattati e messi sul marciapiede nonostante una legge che lo tutelerebbe". Per questo, annuncia, "domani saremo in piazza con la nostra manifestazione 'Sfratti Zero'".