6 maggio 2014
Cultura
Il 'Teatro Studio' dell'Auditorium Parco della Musica sarà intitolato a Gianni Borgna, intellettuale e politico di sinistra, presidente della Fondazione Musica per Roma dal 2007 al 2011, ma anche assessore capitolino alla Cultura, dal 1993 al 2006 e ideatore della prima Notte Bianca di Roma. Ad annunciarlo oggi, il suo successore alla guida dell'Auditorium, Aurelio Regina, intervenendo alla presentazione del libro "Senza Sinistra", scritto proprio da Gianni Borgna prima della sua scomparsa, avvenuta poco più di due mesi fa. "Siamo felici di dedicare a lui questa sala - ha detto Regina dal palco del Teatro Studio - la più bella, la più raccolta, quella che, fra tutte le sale, e' la più familiare. Il cda si riunirà, a fine maggio, con questo punto all'ordine del giorno, in modo tale da poter procedere speditamente con i lavori per la nuova segnaletica e per tutto ciò che è necessario per celebrare un'inaugurazione degna di Gianni Borgna, del suo nome, del suo impegno, del suo talento e della sua umanità". A suggellare l'annuncio, le parole scritte dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, lette sul palco dall'assessore capitolino alla Cultura, Flava Barca: "E' ancora viva l'emozione per la scomparsa di Gianni Borgna. Quello che lui ha fatto per la sua città e nella sua città rappresenta un'esperienza culturale e umana irripetibile. Ci si potrebbe perdere nei percorsi che quest'uomo ha seguito nella continua ricerca di rendere la cultura accessibile e aperta a tutti. Per questa ragione e per infinite altre, - ha scritto il primo cittadino - credo sia importante lasciare un ulteriore segno della sua eredità culturale proprio all'Auditorium Parco della Musica, alla cui realizzazione Gianni ha fortemente contribuito e che ha avuto l'onore di guidare. C'è uno spazio che, meglio di altri, interpreta il pensiero e l'azione di Gianni Borgna: si tratta del Teatro Studio, un luogo della sperimentazione e della cultura intesa come lettura chiarificatrice della realtà. E' per questo che dedicheremo questa sala a Gianni. Lo dobbiamo a lui, - ha concluso - ai cittadini romani e a tutti quelli che, da ogni parte del mondo, affollano l'Auditorium. E' un segno della nostra grande riconoscenza e il modo migliore per dirgli grazie".