14 novembre 2014
Cronaca
"Incrocia le braccia". È il motto di Cobas, sindacati di base, studenti, precari, migranti e attivisti dei centri sociali riuniti stamattina a piazza della Repubblica per il corteo romano dello "Strike sociale", che prevede oltre venti appuntamenti in tutta Italia. "Jobs Act", "Buona Scuola" e legge di stabilità del governo Renzi, ma anche austerità e privatizzazione dei Beni Comuni nel mirino dello sciopero, accompagnato da diversi flash mob e presidi oggi e nei scorsi giorni, scanditi dall'hashtag #14N. Decine gli striscioni: da quelli contro la riforma del lavoro, come "Jobs Act=Bad Jobs" e "Ma quale crisi? È solo sfruttamento", a quelli dei liceali in favore della scuola pubblica: "Oggi studenti, domani merce!", "La buona scuola è ignoranza, Albertelli scende a oltranza". Molti anche i gruppi di migranti, tra il Movimento Migranti-Rifugiati dell'Usb con le bandiere del sindacato e gli striscioni "Lotta contro il razzismo e per l'integrazione", "Voix des Migrants", "Pour un monde sans frontieres": "Siamo l'Italia meticcia, 'sans papier' che chiedono di veder riconosciuti i loro diritti", grida uno di loro al megafono. Ma anche i lavoratori dell'Aeroporto di Fiumicino, con lo striscione "La precarietà e la precarizzazione sono un cancro da estirpare".